mercoledì 17 settembre 2008

Benedetto XVI: «Servono nuovi politici cattolici»

IL FATTO:

Serve «una nuova generazione di politici cattolici». Che abbiano «rigore morale e competenza». Il Papa Benedetto XVI parla durante la messa celebrata domenica a Cagliari, sul sagrato del santuario di Nostra Signora di Bonaria, in occasione della sua visita pastorale in Sardegna. Ad ascoltarlo centomila fedeli e, in prima fila, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il governatore della Sardegna, Renato Soru, e il sottosegretario Gianni Letta.

Per quale motivo il premieri abbia deciso di presenziare non è dato sapere. Lui ha spiegato che «è un'occasione importante, sono qui per rendere omaggio a Benedetto XVI. Non volevamo mancare». Perché un accredito di immagine in più ci sta sempre bene. Ma le parole del pontefice lasciano poco margine a interpretazioni e adattamenti. O a strategie presenzialiste. Nell'omelia il Papa ha esortato la Chiesa e i cattolici a tornare a «essere capaci di evangelizzare il mondo del lavoro, dell'economia, della politica» che, ha sottolineato, «necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile».

Il Papa ha anche esortato i cristiani a «far sì che Cristo sia incontrato dai giovani, portatori per loro natura di nuovo slancio, ma spesso vittime del nichilismo diffuso, assetati di verità e di ideali proprio quando sembra negarli». I fedeli sardi hanno rivolto una calorosissima accoglienza che dall'aeroporto di Elmas ha raggiunto il santuario di Nostra Signora di Bonaria in papamobile attraversando tra la folla il centro della città e il lungomare.

Papa Ratzinger è arrivato alle 9.30 con un aereo dell'Aeronautica Militare, a bordo del quale ha viaggiato anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, che resterà accanto al Papa per l'intera giornata. A bordo pista, con il premier c'erano l'arcivescovo di Cagliari Giuseppe Mani, l'ambasciatore presso la Santa Sede Antonio Zanardi Landi, il presidente della Regione Renato Soru e il sindaco di Cagliari Emilio Floris. Tre bambine, Chiara, Valeria e Giorgia, hanno consegnato al Pontefice un bouquet di fiori. E il Papa le ha ricambiate con un sorriso e una carezza.


CONSIDERAZIONI PERSONALI:

Ommioddio... il papa parla di politica? di fronte ai politici?
e quì il mondo cattopolitico dirà: MA NO!!! il Papa voleva solo dire che la politica deve dar credito alle proprie radici cristiane, e governare secondo le proprie radici.

Fermi tutti... stop. C'è da fare una riflessione.
Da che mondo è mondo i cristiani cattolici hanno mutato la legge di Dio a proprio piacimento, e sempre per la ricerca di un maggior potere. Da che mondo è mondo (è la storia che lo dice, non io) la chiesa cattolica ha SEMPRE ricercato il potere politico, più che quello spirituale.
poi qualcuno ha detto "dividiamoci i compiti: voi occupatevi dello spirito, noi della politica" e la chiesa, da quel momento stette in silenzio (più o meno).
Sentire un prete parlare di politica faceva infuriare la gente, faceva ARRABBIARE le persone perchè la storia ci aveva insegnato che LORO-NON-DEVONO-FARE-POLITICA.

Ma l'uomo dimentica, e quella che era RABBIA è diventata Rabbia, poi rabbia, poi scrollate di spalle... oggi il papa parla di politica alle folle, ed ai nostri politici, ed i nostri politici dipendenti pubblici di uno stato laico annuiscono e gioiscono delle sue parole, e noi abbiamo dimenticato che ci si deve ARRABBIARE quando la chiesa cattolica, o la religione in generale, mette piede nella politica, perchè la STORIA ci ha insegnato che LORO non possono fare del bene a livello politico, non possono, non sono in grado a causa della loro conformazione, perchè la religione parla dell'intangibile, mentra governare significa decidere per il meglio nel mondo tangibile.

La cosa che ci sfugge, che dovrebbe farci riflettere, è che sui giornali non c'è più scritto "il papa invita a fare la carità" o "il papa si auspica un mondo senza guerre"

oggi è normale sentire il papa che chiede spazio politico per la chiesa, perchè la chiesa ha la memoria lunga, lunga quanto i suoi progetti e la sua pazienza, li abbiamo allontanati dalla politica ed hanno accusato il colpo senza problemi, perchè la chiesa SA che l'uomo dimentica, e SA di poter manipolare le persone, e quindi la politica, e quindi SA di poterci far dimenticare le cose più in fretta.

Io sono uno di quelli che non dimentica, io ricordo, io studio,
e so che LORO-NON-DEVONO-FARE-POLITICA.

Laicamente vostro
Nero

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