domenica 18 aprile 2010

Il Vaticano "riabilita" i Beatles, ma a loro non frega niente

IL FATTO:

ROMA (12 aprile) - «Il Vaticano ci ha perdonato? Non potrebbe importarmene di meno»: così, secondo quanto riporta il sito online della Cnn, il batterista dei Beatles Ringo Starr, ha risposto all'Osservatore Romano che oggi ha riabilitato il leggendario gruppo inglese riconoscendo che, sebbene «spacconi» e «disinibiti», dopo i "fab four", «nulla è stato come prima» nella storia della musica.

Ma l'assoluzione della Santa Sede, giunta a 40 anni dallo scioglimento del gruppo, avvenuto il 10 aprile 1970, non ha incontrato l'entusiasmo di Ringo Starr. «Il Vaticano - ha detto Ringo - aveva detto che noi eravamo satanici o potenzialmente satanici e ora ci ha perdonato? Penso che su questo ha parlato più il Vaticano che i Beatles».

Il rapporto difficile tra Chiesa e Beatles. Quello tra le gerarchie della Chiesa e la band di Liverpool, incline a provocazioni di ogni tipo, non è mai stato un rapporto idilliaco. Tanto che, quando nel 1968 John Lennon arrivò a dire «di essere più famoso di Gesù Cristo», si scatenò la profonda indignazione del Vaticano. Che solo quarant'anni dopo, nel 2008, assolse la star inglese. Oggi, invece, l'Osservatore ha definito quella frase «solo una spacconata di un giovanottone della working class», celebrando i Beatles e «l'eredità inestimabile» della loro musica.

Osservatore romano: scapestrati, ma hanno lasciato gioielli musicali. Beatles «scapestrati», «disinibiti», spacconi e assuntori di droghe, ma anche artefici di una eredità musicale «inestimabile», perché, dopo di loro, musicalmente parlando, «nulla è stato come prima». E' questo il giudizio dell'Osservatore romano a 40 anni dallo scioglimento del gruppo, che giunge a due anni di distanza da una precedente «assoluzione» di John Lennon, datata 2008. Proprio lui, intorno al '68, aveva osato dire: «I Beatles sono più famosi di Gesù Cristo», suscitando «profonda indignazione» nella Chiesa, una frase che «dopo tanti anni - scrivevano due anni fa Giuseppe Fiorentino e Gaetano Vallini, critici musicale dell'Osservatore romano - suona solo come la 'spacconatà di un giovanottone della working class inglese alle prese con un inatteso successo, dopo essere cresciuto nel mito di Elvis e del rock'n'roll». Oggi, «a quarant'anni dal turbolento scioglimento dei Beatles, ufficializzato il 10 aprile 1970, ma di fatto avvenuto l'anno precedente, al termine delle registrazioni di Abbey Road - scrivono i due critici - restano come gioielli preziosi le loro bellissime melodie che hanno cambiato per sempre la musica leggera e continuano a regalare emozioni».

«Sopravvissuti a se stessi - dice l'Osservatore - senza essere dovuti passare attraverso la deprimente esperienza fatta da altri gruppi rock geriatrici i cui componenti ancora si ostinano a dimenarsi pateticamente sui palcoscenici a torso nudo e con jeans attillati, i Beatles restano il
fenomeno più duraturo, consistente e rappresentativo della storia della musica popolare».


COMMENTI PERSONALI:

ogni volta che leggo che il vaticano ha "perdonato" qualcuno mi viene da ridere, vorrei sapere proprio a quanti "perdonati" o "rivalutati" sia fregato qualcosa della considerazione del vaticano.

Oserei dire che spesso il biasimo del vaticano precede di poco la fama, ed è quindi quasi un vanto per alcuni, una medaglia al merito in ambiti come quello musicale :D

Tutti i BIG hanno ricevuto il biasimo della chiesa :D

Ricordate quindi, se la chiesa vi biasima, siete sulla strada giusta per il successo.

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