lunedì 17 marzo 2008

Statua di Galileo in Vaticano (Forse)

CITTA' DEL VATICANO

Dalla condanna agli onori. Per Galileo Galilei, il grande scienziato pisano, che nel 1633 fu costretto dal Sant'Uffizio ad abiurare le sue teorie eliocentriche perché contrarie alla dottrina cattolica, la Santa Sede erigerà, il prossimo anno, una statua nel bel mezzo dei giardini vaticani. Sarà il simbolo di quella riabilitazione ufficiale che Giovanni Paolo II gli conferì con uno storico discorso pronunciato davanti ai membri dell'Accademia pontifica delle scienze nel 1992.

Arriva la conferma che un monumento in marmo e a grandezza naturale raffigurante lo scienziato, condannato dall'Inquisizione per le sue teorie eliocentriche, verrà posta nei pressi della Casina di Pio IV, sulla collina che sovrasta la cupola di San Pietro non lontano dall'appartamento nel quale tra il 1632 e il 1633 proprio Galileo fu ospitato per il celebre processo che lo condannò a ritrattare le sue tesi.

Voluta dai membri della pontificia Accademia delle Scienze per rendere omaggio a uno dei suoi componenti più prestigiosi - Galileo faceva parte, infatti, della "Accademia dei Lincei", antesignana dell'attuale organismo scientifico della Santa Sede - l'iniziativa, che ha per protagonista uno dei personaggi simbolo del difficile rapporto tra scienza e fede, per una volta difficilmente scatenerà polemiche.

Di recente, la memoria della vicenda galileiana è stata la miccia che ha innescato "l'incidente" della Sapienza, una delle pagine più nere nei rapporti tra il Vaticano e la comunità scientifica nazionale. Il 17 gennaio scorso Benedetto XVI decideva di "soprassedere", come con ricercata scelta lessicale affermava il comunicato della sala stampa, all'inaugurazione dell'anno accademico dell'università romana. "Responsabili" della mancata visita alcuni professori dell'ateneo che, affermando in una lettera al rettore Guarini che "la posizione del papa su Galileo ci umilia e ci offende", chiedevano un ripensamento circa l'opportunità di invitare Benedetto XVI. I docenti romani non avevano digerito un discorso del 1990 in cui l'allora cardinale Ratzinger citava un passo di Feyerband che sosteneva che "il processo della Chiesa contro Galileo fu ragionevole e giusto". In realtà, da papa, Benedetto XVI non ha mancato di elogiare lo scienziato pisano. Lo chiamò il "grande Galileo" il 6 aprile 2006 in un discorso rivolto ai giovani in piazza San Pietro.

Ora il Vaticano con il progetto della statua mostra tutta la sua volontà di riconciliazione con la comunità scientifica. "Sarà una riprova che la Chiesa non ha nulla contro la scienza", si commenta con una battuta in ambienti della Curia.

Più prosaicamente qualche problema e qualche polemica potrebbe sorgere dal fatto che, nonostante gli annunci, l'inizio dei lavori di costruzione facilmente slitterà. Per l'iniziativa, infatti,
"mancano i soldi ".


CONSIDERAZIONI PERSONALI:
Mancano i soldi? ma dai!!! si potrebbe cominciare a risparmiare sui vestitini in filo d'oro del papa magari, o sulle sue scarpe prada da 3000 euro?

commenti?

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